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Wintergirls - 9780142415573

Un libro in lingua di Anderson Laurie Halse edito da Speak, 2010

  • € 9.90
  • Il prezzo è variabile in funzione del cambio della valuta d’origine

The New York Times bestselling story of a friendship frozen between life and death

Lia and Cassie are best friends, wintergirls frozen in fragile bodies, competitors in a deadly contest to see who can be the thinnest. But then Cassie suffers the ultimate loss-her life-and Lia is left behind, haunted by her friend's memory and racked with guilt for not being able to help save her. In her most powerfully moving novel since Speak, award-winning author Laurie Halse Anderson explores Lia's struggle, her painful path to recovery, and her desperate attempts to hold on to the most important thing of all-hope.

Informazioni bibliografiche

 
Le Recensioni degli Utenti Unilibro
"Wintergirls"
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3

si tratta di un bel libro, viene affrontato un tema sociale, delicato e triste come l’anoressia. L’autrice entra nel mondo dei giovani e nella mente di un’adolescente. Una ragazza che vuole dimagrire, che si mette obbiettivi di dimagrimento sempre maggiori, che ritiene impuro il cibo, una ragazzina che si crede libera e felice se vuota. Intrapende una lotta contro se stessa, la sua forza è resistere. Molte fasi della malattia sono descritte bene, il rapporto con il cibo, la bilancia, la continua attività fisica, la negazione, ho trovato però delle cose che mi hanno lasciata un po perplessa; la ragazza desidera il cibo, i dolci, vorrebbe mangiare ma se lo impedisce, è un caso un po diverso dai più comuni. Secondo me l’autrice non si è soffermata abbastanza sulle cause che hanno fatto insorgere l’anoressia e su come sia iniziato il tutto, anche il rapporto con la migliore amica mi sembra un pò controverso. Finale leggermente affrettato ma piacevole perchè ricco di speranza. Complessivamente un libro interessante.

"Wintergirls"
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4

Imprigionate nel ghiaccio, Cassie e Lia si tengono per mano: da quando avevano dieci anni condividono tutto: lacrime, risa, riti; fame, lassativi, diuretici, sessioni di ginnastica feroce e spossante per bruciare le calorie ingerite. Solo la morte non condividono - non ancora: anche se Cassie, perduta nel nulla, andata via nella squallida stanza di motel che è stato il suo ultimo rifugio, vuole che Lia la raggiunga. Lia che è magra, magrissima, e insegue il numero perfetto, perchè sa che tutti gli altri sono tappe nel raggiungimento della purezza, dell’annullamento: 0 chili, 0 grammi, taglia 0. E così i 45, i 43,50, i 40 chili sono solo gradini da percorrere nella discesa verso il buio, il buio popolato dai fantasmi di una vita fatta di inganni, del desiderio di essere vista, vista davvero, dai genitori impegniatissimi e geniali e dalla matrigna gentile che le ha dato Emma, la sorellina, l’unica, forse, a cui Lia veramente tenga. Quando scrive, sembra che Laurie Halse Anderson scivoli nella pelle dei suoi personaggi: si appropria del loro sangue, dei loro occhi, dei loro nervi, fino a fondersi completamente, intimamente. E poi li fa parlare, percorre con la sua scrittura cristallina i meandri oscuri della loro mente, richiama traumi, ragionamenti, fa balenare l’essenza più vera, le pieghe nascoste che ne hanno determinato i comportamenti, svela quello che c’è davvero dietro azioni, decisioni, malattie, manie: porta la luce nel buio in cui, soffrendo, hanno deciso di nascondersi, e mostra come è possibile sciogliere il ghiaccio che imprigiona la prpria anima. Ci vuole forza d’animo, e coraggio, e la strada è stretta e accidentata, ma in fondo brilla la speranza. Lia e Cassie saltano fuori dalla pagina, prendono per manno il lettore e lo conducono - strane guide turistiche - in un viaggio straniante fra anoressia e bulimia, un viaggio tanto più tremendo proprio perchè visto da occhi di chi considera normale, sano, la cosa migliore affamarsi senza pietà, senza speranza, bruciarsi come un fiammifero fino a non lasciare più niente. E in questo orrore, nel campo di concentramento dell’anima il cui aguzzino è sè stessso, manca infatti lo spazio per l’ironia che comunque temperava la voce di Melinda in Speak: quando ci si uccide coscientemente, volontariamente, lentamente, non rimane spazio per altro che per l’autodistruzione.

"Wintergirls"
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4

Le vicende sono narrate in prima persona, da Lia (in questo modo il lettore resta ancora più coinvolto nella storia), lo stile scorrevole e veloce porta il lettore a continuare a leggere senza mai staccare gli occhi dalle pagine, se non alla fine. Il libro é uno Young Adult ma ad essere sincera in alcuni punti l’ho trovato inquietante e crudo. Insomma, una lettura davvero impegnativa e non sono molto convinta che sia adatta agli adolescenti. L’autrice é riuscita a tratteggiare bene la mentalità di una ragazza affetta da tali disturbi ma la cosa non mi meraviglia perché so bene che in passato ha già affrontato tematiche complesse con lo stesso risultato. La forma é decisamente particolare: sembra una sorta di diario (soprattutto per l’uso di cancellature). Una storia completamente incentrata sull’inferno che i disturbi alimentari evocano nella vita di chi ne soffre. Una cosa che, invece, non ho molto apprezzato é il finale, forse un tantino frettoloso. Leggendo la storia di Lia ho provato una miriade di sensazioni: rabbia, speranza, tristezza, inquietudine, frustrazione... Una storia straziante ma allo stesso emozionante e realistica (non ha risvolti romantici) ma se siete facilmente impressionabili meglio cambiare libro.