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Fahrenheit 451 - 9781451673319

Un libro in lingua di Ray Bradbury edito da Simon & Schuster, 2012

  • € 19.20
  • Il prezzo è variabile in funzione del cambio della valuta d’origine

Ray Bradbury's internationally acclaimed novel Fahrenheit 451 is a masterwork of twentieth-century literature set in a bleak, dystopian future.

Guy Montag is a fireman. In his world, where television rules and literature is on the brink of extinction, firemen start fires rather than put them out. His job is to destroy the most illegal of commodities, the printed book, along with the houses in which they are hidden.

Montag never questions the destruction and ruin his actions produce, returning each day to his bland life and wife, Mildred, who spends all day with her television “family.” But then he meets an eccentric young neighbor, Clarisse, who introduces him to a past where people didn't live in fear and to a present where one sees the world through the ideas in books instead of the mindless chatter of television.

When Mildred attempts suicide and Clarisse suddenly disappears, Montag begins to question everything he has ever known. He starts hiding books in his home, and when his pilfering is discovered, the fireman has to run for his life.

Informazioni bibliografiche

 
Le Recensioni degli Utenti Unilibro
"Fahrenheit 451"
Passività televisiva
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3

La strada è una patina d’argento liscissimo, sulla quale procedere celeri come biglie sospinte dall’indice. La velocità, l’immediatezza, la rapida esecuzione del moto. Sulla patina d’argento liscissimo non si staziona, non si passeggia, non si cammina: si corre. Si corre e – correndo – s’avvista talora qualche macchia difforme: una macchia rosata è un cespuglio di rose, una macchia biancastra è una parete di casa, una macchia marrone è un cavallo che pascola, una macchia verde è un accatasto di foglie mentre una macchia che torce e ritorce quattro o cinque colori deve essere un uomo, una donna, la figura o la sagoma di un uomo o una donna. Si corre, sulla patina d’argento liscissimo. Si corre perché corre il tempo e, nel tempo, le immagini corrono. Terminato l’impiego al lavoro padri, madri e figli, nonni e nipoti, cugini, fratelli, sorelle di cugini, fratelli e sorelle corrono perché le immagini corrono nel tempo che corre: necessario è raggiungerle. Così si accelera, aggiungendo fretta alla fretta, per traversare questo cunicolo-mondo le cui pareti-paesaggio sono vetrine con dentro scaffali (con sopra i prodotti), che s’alternano a grandi cartelli in metallo (con dentro rimandi agli stessi prodotti), che s’alternano a grandi schermi vivissimi (con dentro barbagli che alludono sempre agli stessi prodotti). Si trapassa questo cunicolo-mondo, che è un centro in commercio, per giungere a casa e, a casa, posare la borsa, posare il pastrano, posare le chiavi, tirare un sospiro brevissimo e sedersi sul divano dinnanzi: dinnanzi al divano una televisione che luccica le immagini preordinate e raggiunte. Questa sera, come ogni sera, va in onda “Tra le pareti del salotto”: non è possibile perderlo. ’Fahrenheit 451’ - oltre la distopia, oltre l’invenzione - è questa corsa indotta alle immagini, ai media, lla comoda poltrona stantia su cui ci si nutre di passività.

"Fahrenheit 451"
Buonasera
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4

A pagina cinque, Montag (il protagonista del libro) inciampa in Clarisse (la coprotagonista del libro) ed è costretto a «rallentare fin quasi a fermarsi». L’incontro – in Fahrenheit 451 – è una lenta sosta dal tempo, dalle immagini intorno, dalla fretta che corre. L’incontro – in Fahrenheit 451 – è «l’atmosfera compressa dalla presenza di qualcuno in silenzio», da cui si comincia a dipendere. L’incontro – in Fahrenheit 451 – è «una faccia che tremola» in una visione vicina: è una faccia che tremola ed è il suo fiato che tremola, la sua voce che tremola, il suo racconto che tremola. «Buonasera». La prima parola. Verrà, nell’opera, ciò che ha da venire e che tutti conoscono: non stiamo a farne ricordo. Verrà. Ciò che interessa a chi scrive è quest’incontro tra un uomo e una donna che si costringono a «rallentare fin quasi a fermarsi» dicendosi «buonasera». Finiranno, Montag e Clarisse, per parlare di libri in un mondo che, i libri, li proibisce e divora dandogli vampa perché siano ridotti di cenere. «Buonasera». La prima parola. ’Fahrenheit 451’ è un ottimo libro che - certo - affascina alla prima lettura per la trama distopica che fa allusione al presente (suggestivo più che veritiero) e tuttavia colpisce soprattutto perché è l’elogio dell’incontro tra gli uomini, del potere immenso che scaturisce quando uno sguardo incontra uno sguarso, un volto incontra un volto, una mano incontra una mano. «Buonasera».

"Fahrenheit 451"
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4

Sin dalla prima pagina, mi sono completamente immerso in quell’atmosfera asfissiante e spersonalizzante in cui il povero Winston è costretto a prolungare la sua esistenza. Quella di Winston non si può definire vita perchè egli, oltre ad essere costretto a subire un carico di lavoro disumano, o meglio un’ esperienza lavorativa totalizzante, subisce, come tutti gli altri membri del partito, un altro tipo di violenza: una violenza sulla sua identità. Ogni cosa che possa avere, anche il più labile, legame con il passato deve essere annientato. Ogni documento che possa testimoniare che l’Oceania sia esistita anche in altre epoche non può esistere, deve essere distrutto. In questo consiste il lavoro del "Ministero della Verità": impedire all’uomo di arrestare il flusso continuo del tempo. I libri devono essere continuamente sottoposti ad una capillare censura in modo da controllare che quelli diffondano sempre e soltanto idee a favore del Socing. In caso contrario i testi verranno bruciati o addirittura corretti. Quale destino più umiliante e degradante per un opera d’arte di questo? La maledizione di Winston è che egli, a differenza dei suoi compagni di partito i quali ormai sono completamente assuefatti alla volontà del Grande Fratello, si rende conto che un’alternativa al Partito c’è ma che è pura utopia. Una delle poche cose rimaste intatte e non contaminate dall’ideologia dominante è il fermacarte di cristallo che Winston acquista dalla bottega del signor Charrington. Un oggetto apparentemente insignificante che acquista per il protagonista un forte valore simbolico. Diventa quasi un talismano, un oggetto con poteri soprannaturali che gli farà recuperare episodi e immagini della sua vita passata che avevano subito lo stesso orrendo destino di tutti i documenti: naufragati nel vortice del "tubo ad aria".