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Moby Dick - 9780534521783

Un libro in lingua di Herman Melville edito da Cengage Learning, 2004

  • € 16.30
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Following Captain Ahab's relentless quest for the great white whale, MOBY-DICK is a classic tale full with powerful symbolism.

Informazioni bibliografiche

 
Le Recensioni degli Utenti Unilibro
"Moby Dick"
Il Pequod
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Che spettacolo il vecchio e inusitato Pequod. Era una nave della scuola passata, «piuttosto piccola» e con, addosso, «un aspetto antiquario di zampa ad artiglio». Stagionata da intemperie, tifoni, da bonacce di tutti e quattro gli oceani, aveva oramai un «colorito scuro come quello d’un granatiere francese che avesse fatto le campagne d’Egitto e di Siberia». La prora sembrava avesse la barba. Gli alberi, tagliati chissà da dove, si ergevano rigidi come resti avvizziti d’una spina dorsale ed i pontili…i pontili «erano logori e grinzosi» come una lastra di pietra, come una tavola di palcoscenico usato. Residuo di «vecchie anticaglie», «grottesca struttura d’origine», «bizzarria incrostata tanto di materiali quanto d’espedienti» e di ricordi, mestiere, di volti passati, il Pequod s’apprestava all’ultimo viaggio, all’ultimo mare, all’ultimo tentativo di dare la caccia alla pallida, bianca, all’enorme pallida e bianca utopia. Forse avrete visto molte navi bizzarre in vita vostra, ma non avete mai visto il Pequod. Non avete mai visto di certo un carcassa di legno salato che dentro intestina, tra spesse murate con foto e una cabina-regia piccolissima e tetra, uomini e donne d’ogni risma e paese che, d’ogni paese, portano a sacco la lingua, le storie, un loro specifico modo di darvi corpo, pelle e sostanza. Non avete mai visto di certo un barcone dai nervi consunti dal fremito, che caracolla ondeggiandosi a molo, che sembra fare fatica a galleggiare da ferma e che pure, quando parte, parte davvero: fende la schiuma, le onde, i riflessi che le onde le vestono; fende gli sguazzi, i gran venti, qualche tormenta che si ripete rigonfia; fende il tempo, lo spazio, s’ostina a fendere ancora: fino all’abisso, fino alla fine. Forse non avete mai visto il Pequod. Se ciò corrisponde al vero, cosa aspettate ad aprire ’Moby Dick’ di Melville?

"Moby Dick"
Pagine pagine di sale e di tempo
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Pagine e pagine di coesistenza forzata. Pagine e pagine di avanzata lentissima. Pagine e pagine di schiuma marina, di chiacchiere deboli, di avvampi di navi. Pagine e pagine di bramosia, desiderio, ossessione si alternano a pagine e pagine di saggistica baleniera (la pelle della balena, gli occhi della balena, il respiro della balena ed il mito della balena, le immagini della balena, la bianchezza della balena). Pagine e pagine in cui pare sentirsi il tempo al rallento, l’incidenza fastidiosa del sole, la corrosività salata delle onde, in cui pare vedersi la scia di uno o più capodogli, ma non del capodoglio cercato. Pagine e pagine che servono a Melville per dare il moto al millimetro di una grande imbarcazione che salpa, lascia il suo molo, punta a diritta, comincia il suo viaggio: viaggia per mesi. I mesi sono centinaia di pagine e pagine di cui non può saltarsi una lettera come - stando su una nave - del mare non può saltarsi una goccia. Nulla di ciò che accade (apparentemente nulla, in realtà avviene tutto ciò che deve avvenire) è superfluo, nulla è illegittimo, nulla è vanesio, accessorio, futile, nulla è vagamente letterario: tutto è marino. Marino è l’avvistamento d’altre prue, marino è il desiderio di alterità e d’abbandono, marino è il contatto tra gli uomini. Marina è questa trama magnifica, la più bella che abbia mai solcato la carta, che condensa echi biblici, capitoli shakespeariani ed il satana di Milton per raccontare la caccia ad un mostro presunto, utopia benefica che spinge al moto. Per pagine e pagine. Fino alla fine, fino all’ultimo, eterno, rollio del mare.

"Moby Dick"
MOBY DICK
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I classici della letteratura pensati per i ragazzi, con caratteri tipografici grandi, un piccolo dizionario e una parte di giochi.