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Karl Marx - 9781861899064

Un libro in lingua di Paul Thomas edito da Reaktion Books, 2012

  • € 20.20
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Marx rappresenta uno dei maggiori protagonisti della frattura rivoluzionaria nel pensiero del XIX secolo. La frattura operata da Marx nasce dall’intento di rompere on la tradizione, quella tradizione filosofica di cui Hegel rappresentava l’espressione più compiuta. Tanto più è urgente, per Marx, operare questa rottura, quanto più lo stesso processo storico, con la rivoluzione industriale e il capitalismo, la nascita del proletariato e l’affermarsi di nuove forme di sfruttamento, sembra chiedere alla filosofia un cambiamento deciso del suo orizzonte e del suo compito. Marx è uno dei critici più radicali dell’impostazione idealista del pensiero hegeliano, della riduzione della realtà alla razionalità. Nella filosofia di Hegel il soggetto è un’astrazione come l’Idea, mentre gli uomini concreti e la realtà storica cui essi danno luogo sono considerati predicati, determinazioni particolari dell’Idea. Anche nella concezione dello Stato Hegel ha operato lo stesso tipo di mistificazione: da un lato ha trasferito lo Stato reale nei cieli dell’astrazione, dall’altro, nel descriverne i caratteri, ha identificato lo Stato prussiano con la manifestazione dello spirito oggettivo giunto al culmine del suo sviluppo. Marx invece ritiene che il metodo hegeliano impiegato nel campo dell’idea debba essere rovesciato in senso materialistico: se prima “ si reggeva sulla testa”, afferma riprendendo un’espressione di Feuerbach, ora esso va “rimesso sui piedi”. La dialettica, che prima si manifestava come movimento interno allo spirito, ora deve essere individuata all’interno della realtà, come contraddizione delle cose stesse, movimento e conflitto che scaturisce dalla concretezza delle situazioni.

Recensione Unilibro a cura di Nelly

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"Karl Marx"
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Marx rappresenta uno dei maggiori protagonisti della frattura rivoluzionaria nel pensiero del XIX secolo. La frattura operata da Marx nasce dall’intento di rompere on la tradizione, quella tradizione filosofica di cui Hegel rappresentava l’espressione più compiuta. Tanto più è urgente, per Marx, operare questa rottura, quanto più lo stesso processo storico, con la rivoluzione industriale e il capitalismo, la nascita del proletariato e l’affermarsi di nuove forme di sfruttamento, sembra chiedere alla filosofia un cambiamento deciso del suo orizzonte e del suo compito. Marx è uno dei critici più radicali dell’impostazione idealista del pensiero hegeliano, della riduzione della realtà alla razionalità. Nella filosofia di Hegel il soggetto è un’astrazione come l’Idea, mentre gli uomini concreti e la realtà storica cui essi danno luogo sono considerati predicati, determinazioni particolari dell’Idea. Anche nella concezione dello Stato Hegel ha operato lo stesso tipo di mistificazione: da un lato ha trasferito lo Stato reale nei cieli dell’astrazione, dall’altro, nel descriverne i caratteri, ha identificato lo Stato prussiano con la manifestazione dello spirito oggettivo giunto al culmine del suo sviluppo. Marx invece ritiene che il metodo hegeliano impiegato nel campo dell’idea debba essere rovesciato in senso materialistico: se prima “ si reggeva sulla testa”, afferma riprendendo un’espressione di Feuerbach, ora esso va “rimesso sui piedi”. La dialettica, che prima si manifestava come movimento interno allo spirito, ora deve essere individuata all’interno della realtà, come contraddizione delle cose stesse, movimento e conflitto che scaturisce dalla concretezza delle situazioni.