Trainspotting - 9780393314809

Con questo libro emerse prepotentemente uno dei migliori scrittori contemporanei, lo scozzese Irvine Welsh. Politicamente scorretto per vocazione, con uno stile agile e nervoso, capace di coniugare slang e fulminanti invenzioni narrative, Welsh consegna alla critica un libro che non fatica a tramutarsi in manifesto generazionale. Si tratta di una raccolta di racconti che vertono attorno a un nucleo di personaggi più o meno impelagati nel mondo della droga. Principale voce narrante è quella di Mark Renton, simpatico tossicomane attorniato da lutti familiari e amici poco raccomandabili: dal mellifluo sciupafemmine Sick Boy, allo sgradevole quanto innocente Spud, allo scatenato e vitale Tommy, allo psicotico ultraviolento Begbie, l’intero romanzo è il racconto di un’assurda corte dei miracoli, quella che compone la vitale, sbandata cricca dei sobborghi di Edimburgo. La droga è solo un modo come un altro per cercare divertimento in una città grigia e stanca, le possibilità di emancipazione sono ridotte al minimo, e le serate un susseguirsi di colossali bevute ed episodi di gratuita violenza. Anche se Trainspotting è un libro che parla a lungo di droga, sarebbe errato identificarlo come un libro sulla droga. Col suo avvicendarsi di situazioni comiche, grottesche, tragiche e avvincenti, e nonostante le lacrime e i lutti di cui sono disseminate le pagine, questo è un assurdo, paradossale inno alla vita.